Robotica collaborativa: da 1 miliardo di $ nel 2019 a 24 nel 2030, ma per coglierne i vantaggi serve investire nel capitale umano

In questi pochi giorni che ci separano dall’inizio del 2020, mi sembra interessante riprendere una ricerca di ABI Research che riguarda il mercato dei bracci robotici collaborativi, che chiude il 2019 con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di dollari, pari ad una frazione relativamente piccola del mercato della robotica in generale.

La ricerca ci proietta però a 10 anni da ora, al 2030, con delle stime che fanno riflettere: secondo questi analisti il mercato sarà pari a quasi 12 miliardi di dollari, il 29% del totale.

Da 700 a 12.000 milioni di dollari in 10 anni: se il dato può già di suo sembrare sorprendente, lo è ancora di più quello che riguarda il mercato della robotica collaborativa in generale, considerando anche software e accessori.

Si passa infatti dal miliardo di dollari del 2019 ai 24 miliardi previsti nel 2030: 24 volte tanto.

Da questi numeri passa la competitività di intere nazioni: se infatti negli anni passati la competizione globale si è giocata sulla disponibilità di forza lavoro a bassissimo costo, oggi stiamo assistendo ad un fenomeno di reshoring (rientro della produzione) agevolato anche dalla rinnovata competitività assicurata dal corretto impiego delle nuove tecnologie, tra cui la robotica collaborativa.

Per ottenere questi risultati l’impiego nelle nostre imprese delle nuove tecnologie deve essere incentivato.

Dal punto di vista economico gli incentivi ci sono e anzi, nel 2020 saranno ancora più importanti.

C’è però una difficoltà importante da superare, un vero e proprio bastone tra le ruote che può rallentare in maniera significativa la nostra crescita: si tratta della confidenza delle persone che lavorano nelle nostre imprese con le nuove tecnologie.

Purtroppo, il rapporto DESI 2019 su questo fronte ci pone al 26mo posto su 28 in Europa, un risultato che vede anche le nuove generazioni in difficoltà con gli strumenti tecnologici, di cui restano perlopiù utenti passivi.

La scarsa confidenza con le nuove tecnologie, tra cui la robotica collaborativa, ne rende difficoltosa l’adozione in azienda, nonostante i vantaggi competitivi che porta con sé.

Riprendendo una ricerca dell’Università di Pavia, le aziende del settore manifatturiero che si sono dotate di un Chief Innovation Officer (CInO), denotando in questo modo attenzione per l’innovazione, sono cresciute in termini di fatturato più del doppio di quelle che non l’hanno fatto.

In Italia non mancano certo le imprese eccellenti, ma a fronte dell’accelerazione dell’impatto delle nuove tecnologie sulla produttività ogni ritardo nella loro corretta adozione rende e renderà sempre più difficile proporre con successo le nostre merci nel mondo.

Investire nel capitale umano è quindi un passaggio fondamentale per rimanere al passo con i cambiamenti in corso, sempre più rapidi.

Se le grandi imprese lo hanno compreso e stanno dando sempre più spazio all’innovazione, le realtà più piccole, che però in Italia sono davvero tantissime, stanno rimanendo più indietro: è un vero peccato, in quanto proprio le piccole e medie imprese possono beneficiare di investimenti innovativi.

Nel caso della robotica collaborativa, ad esempio, con investimenti contenuti è possibile automatizzare processi e attività che permettono anche alle realtà più piccole di ottenere risultati sempre più importanti.

Periodicamente, presso il nostro Competence Center organizziamo giornate di formazione gratuita in cui avviciniamo alla robotica collaborativa addetti di aziende anche molto diverse tra loro: tipicamente, curiosità e diffidenza sono le parole chiave di inizio giornata, mentre entusiasmo e voglia di fare sono quelle che chiudono questi momenti formativi gratuiti.

La vera sfida per rendere le aziende italiane più competitive si gioca proprio nell’avvicinare le persone alle risorse disponibili, aiutandole a vederle per quello che sono: degli strumenti che possono integrare nei propri processi produttivi per fare meglio il proprio mestiere.

Per accelerare questo processo, oltre alla formazione gratuita e la creazione di materiale divulgativo, come i tanti post del nostro blog aziendale dedicati ai robot collaborativi, abbiamo anche investito tempo e risorse nel partecipare attivamente al MADE Competence Center di Milano, un hub dell’innovazione voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico che punta ad avvicinare quante più imprese possibile alle nuove risorse, anche grazie a iniziative come il bando da 1,5 milioni di € annunciato da poco.

Investendo con convinzione nel capitale umano potremo cogliere i benefici del radicale cambiamento delle dinamiche produttive in corso da qui al 2030 e, anzi, assumere un ruolo attivo nel dargli forma.