Robot collaborativi, il caso Trelleborg

Erroneamente si potrebbe pensare che solo le grandi aziende o le grandi multinazionali possano investire su tecnologie estremamente sofisticate come i Robot Collaborativi. La realtà invece è un’altra, anche i marchi meno altisonanti stanno prendendo questa direzione, visto che l’investimento è contenuto e presto ammortizzato grazie agli enormi vantaggi che questo tipo di robot sono in grado di fornire.

Qualche settimana fa abbiamo parlato del connubio perfetto: settore automotive e robot collaborativi. Ci siamo soffermati in particolare su due famosi brand nel campo automotive: Bmw e Volskwagen. Queste importanti case automobilistiche hanno deciso di dotare le loro fabbriche di robot collaborativi con i quali è possibile lavorare fianco a fianco, a pochi centimetri di distanza senza necessità di recinzioni perimetrali di sicurezza, condividendo lo stesso spazio di lavoro. Un aiutante in grado di svolgere operazioni ripetitive o pericolose e in grado di dare cadenza e sequenzialità al lavoro svolto.

Carico-Scarico macchine utensili e Robot Collaborativi: il caso Trelleborg Sealing

Trelleborg Sealing è un’azienda svedese, produttrice di soluzioni di tenute Idrauliche, rotanti, statiche, pneumatiche e molto altro.

In due anni ha razionalizzato la sua attività produttiva, passando da 0 (zero!) robots a 21. Per la precisione in funzione ne hanno 18, tre sono stati appena commissionati e si stanno aggiungendo all’esercito personale della Trelleborg.

Il loro impiego è prevalentemente circoscritto al carico-scarico delle macchine utensili e alla movimentazione delle materie prime per i torni, lasciando liberi i tecnici di svolgere attività più tecniche e meno ripetitive.

In breve tempo questa azienda ha rafforzato la sua competitività, diventando un riferimento nel suo settore. Avranno smesso di assumere personale? Potrà sembrare un controsenso, ma l’azienda ha potuto investire su nuove risorse umane. Il discorso è più semplice di quanto si possa immaginare.
La scelta di utilizzare robots riduce significativamente i costi di produzione, ottimizzando l’intero processo degli impianti di produzione. I tempi di consegna dei prodotti Trelleborg Sealing Solutions, tanto per fare un esempio, si sono ridotti in modo significativo. Aumentando la competitività e migliorando il servizio, sono aumentate le richieste da parte della clientela.

Tutti questi elementi, insieme alla riduzione dei costi, ha portato a generare più posti di lavoro, senza necessariamente dover spostare la produzione in paesi caratterizzati da bassi salari.
L’articolo (in danese) è questo.

In questo video è possibile visualizzare una fase della produzione assegnata a uno dei nostri robot.

5 volte più utili dei “vecchi” robots

E’ oramai una certezza quanto sia flessibile l’attività produttiva al giorno d’oggi, un robot statico, mono funzione e pesante da spostare, potrebbe rivelarsi un investimento oneroso e sbagliato. Un robot leggero e pratico da gestire invece, ti permette di collocarlo dove serve.

Ecco perchè sono 5 volte più utili rispetto alle altre generazioni di robots:

  1. Sono versatili, possono essere utilizzati per svolgere attività diverse tra loro
  2. Sono leggeri, era il 1961 quando il primo robot a 6 assi entrò nella prima fabbrica di automobili “General Motors”, pesava 1500Kg e alzava 200Kg (rapporto 1/8) ,oggi un UR5 pesa 18Kg e porta 5Kg al polso rapporto (1/3), la tua schiena ringrazierà!
  3. Sono facili da programmare. Con un pannello touch e istruzioni che non richiedono una laurea in ingegneria possono essere riprogrammati ogni volta che vuoi in base alle tue necessità
  4. Sono sicuri (lo vediamo meglio poco sotto, nel prossimo paragrafo)
  5. Sono un investimento. Il costo iniziale sarà ammortizzato in breve tempo, grazie ai vantaggi in termini di efficienza e produzione che sono in grado di offrire

Robot collaborativi il rispetto della normativa

Quando parliamo di sicurezza e osservanza delle legislazioni in termini di protezione, ci riferiamo a un dato di fatto: i robot di cui stiamo parlando rispettano una ferrea quanto opportuna normativa di sicurezza la ISO 10218-1. Ci riferiamo a un provvedimento legislativo specifico che regola i requisiti di sicurezza per l’integrazione dei robot a contatto con gli uomini, descrivendo i pericoli di base e le situazioni a rischio identificate con questi sistemi. Fornisce i requisiti per eliminare o ridurre adeguatamente eventuali incidenti con l’obiettivo di garantire l’incolumità degli addetti al lavoro.

Solo alta tecnologia e cura del minimo particolare hanno permesso la costruzione di robot in grado di rispettare i criteri vigenti. Ne abbiamo parlato anche qui.

Contattaci, e potresti essere il prossimo “caso” Trelleborg all’italiana

Scritto da Pubblicato il: 25 Luglio 2014tag =