Intervento all’inaugurazione del Pilot Plant Demanufactoring ITIA CNR

Introduzione all’evento

Recentemente abbiamo avuto il piacere di partecipare all’inaugurazione del primo impianto di demanufactoring in Italia. Grazie alla collaborazione di regione Lombardia e di CNR ITIA di Milano in zona città studi è stata realizzata un’impianto pilota in cui testare diverse tecnologie volte a creare un’automazione che consenta di riciclare materiali presenti su una scheda elettronica di provenienza automobilistica (centralina motore, controllo abs…) rispondendo all’esigenza di adattarsi alle diverse dimensioni e cablaggi delle diverse case madri automobilistiche.

Impianti di demanufactoring, il business del futuro

Il business del riciclo sarà sempre più importante negli anni a venire e già oggi alcune case automobilistiche hanno cominciato a sperimentare questa nuova filosofia basti pensare che Volkswagen ricicla circa 60000 motori l’anno.

Altro dato importante è che circa il 40% di una automobile è composta da parti elettroniche

Ogni anno vengono prodotti 6.5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici di cui 2.5 sono schede elettroniche ed il trend è solo in crescita

Riciclando i componenti di una scheda elettronica si ottengono diversi vanatggi:

  1. Si ricavano materie prime che non esistono in natura in Europa, ad oggi i paesi produttori (Cina Russia Brasile) stanno limitando le esportazioni dei cosiddetti key materials
  2. Le materie prime ricavate hanno un grado di raffinatezza elevatissimo e sono pronte per una nuova lavorazione con ampi vantaggi economici (si stima un risparmio del 90%
  3. Si creano posti di lavoro senza aumento dei consumi di materie prime

Si è coniato un nuovo termine per questo materiale elettronico da riciclare “urban mineral resources”.

Qui si inserisce il lavoro svolto da ITIA CNR e regione Lombardia: creare un impianto il più possibile autonomo che permetta di ricevere in ingresso piccoli lotti di schede uguali, ma alti volumi di schede al giorno.

I robot del futuro dovranno essere sempre più flessibili

Nell’impianto sono stati utilizzati in nostri robot UR5 (clicca qui per approfondimento). La scelta è ricaduta su di loro grazie alla caratteristica della estrema semplicità di programmazione ed alla caratteristica della collaboratività. Il robot infatti è utilizzato nella prima fase della lavorazione della scheda elettronica dove un operatore umano interagisce con UR5 sfruttandolo come “3 braccio” permettendo di realizzare dei lavori impossibili con l’impiego di un solo operatore.

Abbiamo avuto il piacere di descrivere le caratteristiche peculiari del prodotto universal robots agli invitati grazie ad un’intervento in sala conferenze.

Siamo molto orgogliosi di partecipare a questo progetto e vi terremo informati sugli sviluppi futuri

 

Scritto da Pubblicato il: 10 Giugno 2013tag =