Cella robotizzata per la lappatura: scopriamo il progetto ProFeeder Q

Prima della chiusura per le vacanze natalizie, il team di progettisti e tecnici di Alumotion aveva iniziato a lavorare ad un progetto molto particolare su una cella robotizzata. Protagonisti dell’applicazione sono due bracci Universal Robots UR5 e-Series e due prodotti di EasyRobotics, tra cui il nuovo ProFeeder Q, appena lanciato dall’azienda danese.

Cella robotica: il nostro progetto

L’applicazione realizzata dal nostro team prevede due passaggi principali, meglio comprensibili se si osserva la foto sottostante:

robot collaborativi applicazione

Il robot sulla destra preleva dai vassoi del ProFeeder Q i pezzi grezzi che devono essere lavorati e li sposta verso il centro del banco da lavoro, dove vengono afferrati da un mandrino.
A questo punto il robot di sinistra preleva lo strumento necessario ad effettuare la lappatura (un’operazione di finitura di precisione di superfici) dal carrello ProFeeder Light. Infine, il primo robot preleva il pezzo lavorato e lo sistema sul vassoio a destra.

I vantaggi di questa applicazione sono principalmente due.
Il primo è quello di aver realizzato una soluzione customizzata attraverso strumenti standard, sfruttando le caratteristiche delle celle modulari EasyRobotics e integrando solo alcuni elementi di terze parti di nostra produzione, come il banco di lavoro che fa da collegamento tra le due unità. Ciò consente anche di diminuire costi e tempi: una soluzione completamente personalizzata richiederebbe circa 3 mesi di lavoro, mentre in 10 giorni è stato possibile completare l’applicazione.

Il secondo vantaggio è dato dal fatto che il ProFeeder Q richiede la presenza di un operatore per pochissimo tempo, in quanto il cambio dei vassoi avviene automaticamente. Completata la lavorazione dei pezzi del primo vassoio, grazie all’interazione software con l’UR5, viene dato il comando di effettuare la sostituzione, e il primo livello viene spostato per lasciare spazio al secondo, su cui sono già collocati i pezzi grezzi.

Dopo aver effettuato un’accurata analisi dei rischi, si è stabilito che l’applicazione richiedeva misure di sicurezza per il personale che si muove attorno all’area di lavoro. Per questo motivo sono stati installati anche dei laser scanner, che interrompono le operazioni quando rilevano la presenza di una persona vicina al banco.

Quando finisce il ciclo di lavoro

Al termine della lavorazione di tutti i pezzi collocati sulla cella modulare robotizzata, i cobot si fermano e attendono un nuovo carico.
A questo punto si possono sfruttare due prodotti per segnalare agli operatori che il ciclo è terminato:

YOUring, un dispositivo wireless intelligente e programmabile, che attraverso un segnale sonoro e luminoso indica al personale il termine dell’operazione svolta, così come altri cambiamenti di stato del robot (es. fermata di emergenza o allerta).

Insights di Robotiq, un’applicazione web che invia direttamente al computer o al cellulare dell’operatore l’indicazione che l’operazione gestita dal robot è stata conclusa. Questo software permette di ottenere numerose informazioni sul cobot, grazie ad un monitoraggio in tempo reale è possibile infatti analizzare le cause dietro una fermata di emergenza, effettuare la diagnostica e monitorare i KPI.

Scritto da Pubblicato il: 11 Gennaio 2019